venerdì 6 marzo 2015

Google, ecco l’algoritmo che scova le bufale

Cercare di fare scorpacciate di click, pratica altrimenti definita come click baiting, diffondendo notizie false, le cosiddette bufale, con il solo scopo di aumentare il numero di visitatori verso uno specifico sito web è ormai diventata una pratica ben consolidata. Consapevole della cosa ed al fine di porre un punto alla questione Google ha però fatto sapere di aver messo a punto un nuovo algoritmo che a seconda dei casi va a premiare o penalizzare i siti web in base all’attendibilità dei contenuti che pubblicano.


Il nuovo algoritmo si chiama Knowledge-Based Trust ed entrerà in vigore a partire dal prossimo 21 aprile. L’algoritmo sfrutta le informazioni di Knowledge Vault, una grande base di dati scaricati dalla rete, già archiviati dal motore di ricerca e considerati ragionevolmente attendibili. Le pagine web che conterranno informazioni contraddittorie rispetto a Knowledge Vault verranno automaticamente penalizzate.
Trattasi sostanzialmente di un vero e proprio algoritmo scova bufale tutto basato su una valutazione da parte di Google che risulta più qualitativa e che prevede il basarsi sempre meno sul numero di link in entrata per stabilire la posizione di un sito web tra i risultati di ricerca.
Riguardo il nuovo algoritmo un portavoce di Google ha dichiarato “Una fonte che ha poche notizie false viene considerata affidabile” aggiungendo inoltre “Le notizie vengono estratte automaticamente da ogni fonte mediante metodi di selezione dell’informazione già utilizzati per costruire i nostri database”.
Da notare che Google aggiorna con frequenza i suoi algoritmi che utilizzano diversi criteri per stabilire l’ordine dei link segnalati quando si effettua una ricerca online. Teoricamente i risultati migliori si trovano nelle prime posizioni della pagina e man mano che si visualizzano gli altri il livello di aderenza alla ricerca diminuisce. Il problema del sistema attualmente in uso è che talvolta viene ingannato da pagine create con il solo scopo di attirare traffico. Il nuovo sistema mira invece a superare questo ostacolo.

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